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Quattro domande a

Francesca Puggioni, Managing Director Sud Europa di Orange Business

IREFI: Secondo quali priorità si sviluppa l’impegno di Orange nel settore Innovazione?

Francesca Puggioni: Orange Business, per la natura stessa del suo operare, ha una visione unica e dinamica nello sviluppo dell’innovazione, considerandola priorità assoluta per differenziare la propria offerta. Innanzitutto, la società investe in modo significativo in Ricerca e Sviluppo, posizionandosi come precursore nel panorama digitale e alimentando l’evoluzione tecnologica interna. Per indicare alcune cifre, Orange ha investimenti annuali in innovazione nell’ordine dei 700 M EUR, di cui una gran parte in seno a Orange Business. La forza della collaborazione è un altro elemento centrale, evidenziato attraverso partenariati strategici con start-up e istituti accademici. Orange non solo promuove investimenti in start-up e in aziende esterne tramite Orange Ventures, ma offre anche l’opportunità a molti giovani di sviluppare le loro idee all’interno del Gruppo.  Questa sinergia crea un ambiente propizio per l’incubazione di idee all’avanguardia, posizionando il Gruppo Orange, e in particolare Orange Business, nel cuore di un ecosistema altamente creativo. La linea portante della nostra innovazione, e il mantra della nostra strategia, è “creare un impatto positivo per i nostri clienti e per la società ”, pertanto tutti gli investimenti seguono questa direttiva.  La sostenibilità emerge come un segno distintivo, con l’impegno a guidare l’innovazione attraverso soluzioni tecnologiche che promuovono un approccio etico e responsabile, riducendo l’impatto ambientale.

Orange Business esplora frontiere emergenti come l’intelligenza artificiale e l’Internet delle Cose (Internet of Things) per integrare l’innovazione nella vita di tutti i giorni e migliorarne la qualità. Questa costante ricerca di nuove possibilità assicura che l’azienda non si limiti a seguire il passo del cambiamento tecnologico, ma lo guidi attivamente, anticipando e prevedendo non solo le attuali esigenze del cliente, ma anche quelle future, basandosi sui trend più avanzati del mercato globale. Orange Business si presenta sul mercato globale come un catalizzatore dell’Innovazione,  sfruttando la propria presenza internazionale  per favorire uno scambio costante di idee tra diversi paesi. Ciò agevola non solo l’esportazione di concetti e modelli collaborativi, ma anche il supporto alle start-up nel diffondere la propria tecnologia e presenza a livello globale.

IREFI: Orange è chiamata ad un impegno particolare all’interno delle prossime Olimpiadi di Parigi del 2024. In previsione di questo appuntamento di livello globale, quali sono i problemi che state affrontando e quali sono i vostri obiettivi?

Francesca Puggioni: Orange è effettivamente Platinum Sponsor per le Olimpiadi di Parigi 2024. Questo coinvolgimento non è solo dovuto al fatto che Orange è l’operatore di riferimento in Francia, ma piuttosto alla capacità tecnologica necessaria richiesta per indirizzare un evento di tale portata. Proprio per rispondere a questo ruolo di responsabilità affidato al Gruppo, Orange Business è stata fortemente coinvolta con l’obiettivo di definire il profilo digitale di questo importante evento, e di creare un’eredità digitale duratura per gli eventi sportivi futuri, anche al di là del contesto Olimpico.

Affrontando sfide significative l’azienda si concentra su diversi ambiti chiave, e la gestione di una richiesta senza precedenti di connettività emerge come una priorità primaria. L’accesso costante e affidabile alla rete è cruciale per atleti, spettatori e media, e Orange Business si impegna a garantire una connessione senza interruzioni durante l’evento. Inoltre, la sicurezza, sia fisica che informatica, costituisce un’altra area critica di impegno, considerando le dimensioni dell’evento e l’alto rischio associato. In un contesto di affluenza di masse, è essenziale per gli organizzatori proteggere fisicamente il pubblico attraverso la sorveglianza con sistemi avanzati che traggono vantaggio sia dall’IoT sia da algoritmi di Intelligenza Artificiale. È facile comprendere l’importanza di tali  sistemi una volta che i dati sono diretti a un centro di sorveglianza centrale. Inoltre i dati sensibili, relativi sia alla privacy degli atleti, degli operatori e del pubblico, sia ai risultati incorruttibili delle competizioni, devono essere imperativamente protetti in un ambiente digitale ad alta esposizione.

Oltre alla connettività e alla sicurezza, ambiti in cui l’innovazione ha un ruolo più o meno prevedibile in un contesto come quello Olimpico, Orange porterà la sua innovazione a ridefinire l’esperienza degli utenti attraverso soluzioni all’avanguardia come realtà aumentata ed intelligenza artificiale. L’obiettivo è trasformare in modo significativo l‘interazione tra pubblico e l’evento sportivo, facilitando al contempo l’inclusione della diversità nella esperienza sportiva. Nel perseguire obiettivi ambiziosi, l’azienda aspira a dimostrare eccellenza operativa, emergendo come leader nella gestione di infrastrutture digitali complesse. Parallelamente, si impegna a integrare pratiche sostenibili nell’organizzazione dell’evento, con l’intento di ridurre l’impronta ecologica e contribuire alla causa della sostenibilità ambientale. Le sfide logistiche e tecnologiche, che accompagnano la preparazione e l’esecuzione dell’evento, richiedono una collaborazione e coordinazione strategica con le autorità organizzative e i partner, attività che vedranno ancora una volta un grande impegno da parte di Orange. Attraverso questi sforzi, Orange Business mira a svolgere un ruolo attivo nelle Olimpiadi di Parigi 2024 e a lasciare un impatto duraturo nello sviluppo tecnologico degli eventi sportivi globali.

IREFI: In quale modo, a suo avviso, sarà possibile pensare ad una collaborazione nel breve e medio termine tra il sistema francese dell’innovazione e quello italiano?

Francesca Puggioni: Ritengo che, in merito a questo aspetto, sia legittimo considerare prospettive entusiasmanti per una possibile collaborazione tra il sistema francese dell’innovazione e quello italiano nel breve e medio termine. Gli scambi di conoscenze e ricerca potrebbero diventare una linfa vitale, con istituti di ricerca e università dei due paesi che si impegnano in progetti collaborativi, promuovendo scoperte scientifiche innovative. Le partnership industriali, in particolare, potrebbero rafforzare i legami tra imprese innovative francesi e italiane, spaziando dalla ricerca congiunta alla commercializzazione di soluzioni avanzate. Come già accennato, a questo mira Orange Business, ponendosi come catalizzatore dell’innovazione e incorporando soluzioni di aziende più piccole e di start-ups nella sua offerta globale.

Inoltre, il lancio di programmi europei di scambio potrebbe ampliare ulteriormente il panorama, alimentando progetti condivisi a livello continentale. Ma la chiave del successo del sistema innovativo transalpino risiede nella definizione di politiche economiche per facilitare gli aspetti finanziari degli investimenti diretti all’innovazione. È chiaro che tali politiche economico-finanziarie devono essere supportate da programmi di controllo in grado di evitare la trasformazione di tali meccanismi in modelli di evasione, a danno dei buoni propositi iniziali. Tuttavia, sono certa che, se l’obiettivo viene posto in priorità, si possano individuare meccanismi efficaci capaci di favorire un concetto di “Un’Europa per l’innovazione”. Questo consentirebbe ai nostri grandi talenti europei e, di conseguenza, alle nostre imprese di competere con successo contro i giganti intercontinentali. Come ben espone il titolo del recente Wall Street Journal Best Seller “Humanocracy. Imprese straordinarie come le loro persone” , sono le persone e i talenti che fanno la differenza. l’Italia e la Francia sono ricche di talenti straordinari che cercano all’estero il modo di mettere in atto le loro idee innovative, e su varie verticali, non solo quelle tecnologiche. Se si trova il modo di ritenere questa ricchezza facilitando una politica innovativa, l’Europa, ed anche i nostri paesi non possono che trarne un grande beneficio.

IREFI: A giugno ci saranno le elezioni per il nuovo parlamento europeo. Quali sono i punti attraverso i quali, secondo lei, dovrebbe svilupparsi una qualificata politica europea dell’innovazione?

Francesca Puggioni: L’innovazione rappresenta il fondamento della crescita di qualsiasi sistema economico, come evidenziato dalla storia. Un sistema economico che si impegna nell’innovazione con l’obiettivo di migliorare le condizioni sociali è destinato al successo. Nell’attuale contesto economico globale, la necessità di aprire le frontiere a una politica di facilitazione dell’innovazione tra i paesi europei è sempre più evidente. Implementare un programma finanziario-fiscale accessibile a molti, se non a tutti, è essenziale per sostenere gli scambi tra le nazioni, contribuendo così a creare un’Europa operante in modo integrato, almeno quando si mira a generare un impatto a livello mondiale.