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Newcleo, la start up che investe 3 miliardi nel nucleare facile e pulito

Stefano Buono è il fondatore di Newcleo, una nuova avventura imprenditoriale che punta a produrre e commercializzare piccoli reattori nucleari in grado di alimentarsi con gli scarti di altri reattori. Un progetto che complessivamente richiede 3 miliardi di investimenti nel corso dei prossimi sette anni.

Al momento Buono ha già raccolto 400 milioni di euro da circa 600 investitori, per lo più italiani, e dichiara : “Il 90% dei nostri azionisti ha passaporto italiano”.

Da un punto di vista tecnico, Newcleo parte dall’idea di progettare reattori molto compatti e raffreddati al piombo, che rispetto ai tradizionali reattori ad acqua pressurizzata costano fino a trenta volte di meno e possono adoperare come combustibile scarti di altri reattori. «La nostra tecnologia permette di utilizzare quei rifiuti come combustibile, creando così un circolo virtuoso.

Il primo reattore è atteso nel 2031 in Francia, dove abbiamo già avviato una serie di attività con l’autorità della sicurezza nucleare francese, un processo che a giugno termina la sua prima fase e che nel prossimo biennio ci porterà a una pre-autorizzazione per l’avvio della costruzione del nostro primo reattore e del completamento della fabbrica del combustibile, che serve ad alimentarlo. Quasi in parallelo partirà la progettazione di un secondo reattore».

L’intera operazione, come ricorda più volte Buono, si regge su un ideale asse per il nucleare tra Francia e Italia. “La Francia per noi è un partner strategico, perché possiede una quantità di materiali di scarto da utilizzare come combustibile in grado di assicurare energia per i prossimi due millenni. L’altro aspetto cruciale è il meccanismo di credito di imposta che Parigi accorda alle imprese che svolgono questo tipo di attività di ricerca.”

Fonte www.corriere.it: Andrea Ducci

Stefano Buono è il fondatore di Newcleo, una nuova avventura imprenditoriale che punta a produrre e commercializzare piccoli reattori nucleari in grado di alimentarsi con gli scarti di altri reattori. Un progetto che complessivamente richiede 3 miliardi di investimenti nel corso dei prossimi sette anni.

Al momento Buono ha già raccolto 400 milioni di euro da circa 600 investitori, per lo più italiani, e dichiara : “Il 90% dei nostri azionisti ha passaporto italiano”.

Da un punto di vista tecnico, Newcleo parte dall’idea di progettare reattori molto compatti e raffreddati al piombo, che rispetto ai tradizionali reattori ad acqua pressurizzata costano fino a trenta volte di meno e possono adoperare come combustibile scarti di altri reattori. «La nostra tecnologia permette di utilizzare quei rifiuti come combustibile, creando così un circolo virtuoso. Il primo reattore è atteso nel 2031 in Francia, dove abbiamo già avviato una serie di attività con l’autorità della sicurezza nucleare francese, un processo che a giugno termina la sua prima fase e che nel prossimo biennio ci porterà a una pre-autorizzazione per l’avvio della costruzione del nostro primo reattore e del completamento della fabbrica del combustibile, che serve ad alimentarlo. Quasi in parallelo partirà la progettazione di un secondo reattore».

L’intera operazione, come ricorda più volte Buono, si regge su un ideale asse per il nucleare tra Francia e Italia. “La Francia per noi è un partner strategico, perché possiede una quantità di materiali di scarto da utilizzare come combustibile in grado di assicurare energia per i prossimi due millenni. L’altro aspetto cruciale è il meccanismo di credito di imposta che Parigi accorda alle imprese che svolgono questo tipo di attività di ricerca.”

Fonte www.corriere.it: Andrea Ducci