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Mooney-Enel X, via alle fusioni. Nella nuova struttura solo 6 società.

È stata ufficialmente approvata dall’assemblea straordinaria di Mooney, azionista unico delle società di seguito, la fusione di Enel X Financial Services, City Poste Payment e PayTipper. A seguito del nullaosta ottenuto da Banca d’Italia l’11 maggio scorso, solo ora, trascorsi i 60 giorni dall’iscrizione della delibera assemblare, la fusione può dirsi definitivamente compiuta, con immediata efficacia dal primo di settembre. L’ obiettivo di accorciare la catena societaria da 12 a 6 società entro la fine dell’anno “ in un’ottica di razionalizzazione delle attività”.

Grazie alla fusione, Mooney avrà l’opportunità di concentrare e combinare i servizi offerti dalle società coinvolte, con l’obiettivo di espandere la loro gamma. Si prevede che, sfruttando le sinergie generate da questa unione, la Fintech rafforzerà la sua posizione nel settore della moneta elettronica e dei servizi di pagamento. Questo si verificherà sia attraverso la rete digitale che attraverso quella fisica. Seguendo il piano stabilito, il prossimo passo dovrebbe essere intrapreso entro la fine dell’anno.

In particolare, è attesa la fusione tra Paytipper Network, Flagpay e Cityposte Payment Digital, con il trasferimento parziale delle attività aziendali a Mooney Servizi e Mooney. L’operazione societaria è stata avviata il 14 luglio 2022, quando Enel X ha acquisito il 50% delle azioni di Mooney. Con un valore aziendale totale del 100% stimato a 1,385 miliardi di euro, Enel X ha effettuato un pagamento complessivo di circa 225 milioni di euro per l’equity, oltre a ulteriori 125 milioni per acquisire un credito preesistente detenuto dall’ex azionista Schumann.

Successivamente, Mooney ha acquisito l’intero pacchetto azionario di Enel X Financial Services, Cityposte Payment, Paytripper, Junia Insurance e delle loro controllate, al costo complessivo di 140 milioni di euro, pagati sotto forma di crediti finanziari. Questo passo ha stabilito le fondamenta per la futura incorporazione delle società coinvolte.

Fonte: Il Giornale d’Italia

È stata ufficialmente approvata dall’assemblea straordinaria di Mooney, azionista unico delle società di seguito, la fusione di Enel X Financial ServicesCity Poste Payment e PayTipper. A seguito del nullaosta ottenuto da Banca d’Italia l’11 maggio scorso, solo ora, trascorsi i 60 giorni dall’iscrizione della delibera assemblare, la fusione può dirsi definitivamente compiuta, con immediata efficacia dal primo di settembre. L’ obiettivo di accorciare la catena societaria da 12 a 6 società entro la fine dell’anno “ in un’ottica di razionalizzazione delle attività”.

Grazie alla fusione, Mooney avrà l’opportunità di concentrare e combinare i servizi offerti dalle società coinvolte, con l’obiettivo di espandere la loro gamma. Si prevede che, sfruttando le sinergie generate da questa unione, la Fintech rafforzerà la sua posizione nel settore della moneta elettronica e dei servizi di pagamento. Questo si verificherà sia attraverso la rete digitale che attraverso quella fisica. Seguendo il piano stabilito, il prossimo passo dovrebbe essere intrapreso entro la fine dell’anno. In particolare, è attesa la fusione tra Paytipper Network, Flagpay e Cityposte Payment Digital, con il trasferimento parziale delle attività aziendali a Mooney Servizi e Mooney. L’operazione societaria è stata avviata il 14 luglio 2022, quando Enel X ha acquisito il 50% delle azioni di Mooney. Con un valore aziendale totale del 100% stimato a 1,385 miliardi di euro, Enel X ha effettuato un pagamento complessivo di circa 225 milioni di euro per l’equity, oltre a ulteriori 125 milioni per acquisire un credito preesistente detenuto dall’ex azionista Schumann.

Successivamente, Mooney ha acquisito l’intero pacchetto azionario di Enel X Financial Services, Cityposte Payment, Paytripper, Junia Insurance e delle loro controllate, al costo complessivo di 140 milioni di euro, pagati sotto forma di crediti finanziari. Questo passo ha stabilito le fondamenta per la futura incorporazione delle società coinvolte.

Fonte: Il Giornale d’Italia