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 L’Europa che verrà

Editoriale di dicembre 2023

Il 2023 si conclude esattamente come era cominciato, con una situazione internazionale difficile. Ma nel frattempo, nel corso dell’anno, sono state definite una serie di scelte che hanno l’ambizione di definire la strada che l’Europa dovrà percorrere per centrare i suoi obiettivi a livello di transizione ecologica ed autonomia su settori strategici, a partire dall’adozione da parte del Parlamento Europeo del Net Zero Industry Act a novembre 2023.

Ad un livello globale conclude senz’altro in maniera significativa l’anno la COP 28, in cui 23 paesi hanno aderito alla Declaration in triple nuclear energy, un impegno a triplicare la produzione di energia nucleare entro il 2050 per poter realmente centrare gli obiettivi prefissati a livello di abbandono delle fonti fossili,

E’ questa un’ottima base per permettere all’Italia, che attualmente non figura nell’elenco dei paesi sottoscrittori, una politica di collaborazione, peraltro già avviata, con la Francia a proposito di Small Modular Reactors e Nuovo Nucleare, nella consapevolezza che senza nucleare difficilmente gli obiettivi europei del FIT for 55 potanno essere raggiunti.

La Tavola Rotonda Francia-Italia sulle Infrastrutture dei Trasporti organizzata da IREFI a Roma il 1° dicembre 2023 ha poi evidenziato la necessità di misure per sostenere i SAF all’interno delle politiche dedicate al settore aeronautico, coinvolgendo tutti gli operatori del settore e definendo le condizioni di una politica industriale efficace e coordinata, che si auspica il più possibile comune tra i nostri due paesi.

Una politica di collaborazione su temi di tale rilevanza non può però che passare per una più stretta collaborazione tra Italia e Francia sul tema dell’Innovazione, definendo dei focus specifici di collaborazione. Un Board Innovation Francia-Italia capace di riunire al suo interno una filiera lunga di tutto il settore, potrà proporre sicuramente al livello istituzionale dei due paesi delle iniziative importanti.

La prospettiva che si apre per il 2024, che tutti ci auguriamo possa essere un anno di pace e di buona volontà, è quella di un lavoro bene articolato per fare sistema all’interno dell’Europa e creare le premesse di una vera politica comune. Le elezioni di giugno daranno un mandato di grande rilevanza su cui bisognerà accelerare subito a livello di risultati. Nel frattempo sarà indubbiamente opportuno rafforzare i legami bilaterali che sono in grado di creare le premesse a questo lavoro. Quello tra Francia ed Italia ha senz’altro un ruolo molto importante. I temi attorno al quale svilupparlo sono oramai chiari.

Fabrizio Maria Romano, Presidente IREFI