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Leonardo: i conti prima delle nomine dei nuovi vertici

 

A dispetto della correzione delle ultime sedute, il titolo Leonardo si presenta all’appuntamento della trimestrale con una solida tendenza positiva, che ha spinto le quotazioni a sfiorare la soglia psicologica dei 12 euro a metà aprile. La società è però al centro di un cambio dei vertici: il ministero dell’Economia retto da Giancarlo Giorgetti (Lega) ha proposto rispettivamente Stefano Pontecorvo, diplomatico, e Roberto Cingolani, ex-responsabile dell’innovazione tecnologica presso l’azienda, ex-ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi e consigliere del suo successore Gilberto Pichetto. 

C’è poi una lista di minoranza di soli candidati indipendenti promossa da SGR e investitori istituzionali, alla quale se n’è poi aggiunta una terza presentata da GreenWood Investors, secondo cui la performance di Leonardo sul mercato non riflette il suo potenziale e i suoi “superbi asset”. La società gode in un ampio consenso da parte delle principali banche d’affari, con il 93,75% orientate al “buy”, il 6,25% all’”hold”, nessun “sell” e una media dei prezzi obiettivo a 12 mesi degli analisti che si attesta a ridosso dei 13,5 euro. La pubblicazione della trimestrale avvenuta il 3 maggio può essere un catalizzatore per un’inversione di rotta o un prolungamento della recente correzione.

Fonte Milano Finanza: Alessandro Micheli

A dispetto della correzione delle ultime sedute, il titolo Leonardo si presenta all’appuntamento della trimestrale con una solida tendenza positiva, che ha spinto le quotazioni a sfiorare la soglia psicologica dei 12 euro a metà aprile. La società è però al centro di un cambio dei vertici: il ministero dell’Economia retto da Giancarlo Giorgetti (Lega) ha proposto rispettivamente Stefano Pontecorvo, diplomatico, e Roberto Cingolani, ex-responsabile dell’innovazione tecnologica presso l’azienda, ex-ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi e consigliere del suo successore Gilberto Pichetto.  C’è poi una lista di minoranza di soli candidati indipendenti promossa da SGR e investitori istituzionali, alla quale se n’è poi aggiunta una terza presentata da GreenWood Investors, secondo cui la performance di Leonardo sul mercato non riflette il suo potenziale e i suoi “superbi asset”. La società gode in un ampio consenso da parte delle principali banche d’affari, con il 93,75% orientate al “buy”, il 6,25% all’”hold”, nessun “sell” e una media dei prezzi obiettivo a 12 mesi degli analisti che si attesta a ridosso dei 13,5 euro. La pubblicazione della trimestrale avvenuta il 3 maggio può essere un catalizzatore per un’inversione di rotta o un prolungamento della recente correzione.

Fonte Milano Finanza: Alessandro Micheli