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Fincantieri si espande nel mercato globale delle navi militari: successi e sfide future

La Divisione Navi Militari di Fincantieri punta a diventare un leader globale per le marine militari, confermando la propria ambizione durante un incontro a Riva Trigoso il 4 giugno scorso. Il successo è evidenziato dai recenti contratti, tra cui la costruzione della quinta e sesta fregata classe “Constellation” per la US Navy, superando la concorrenza statunitense. Ulteriori successi includono la flotta militare del Qatar, due fregate per l’Egitto, dieci pattugliatori d’altura per la Guardia Costiera degli Emirati Arabi Uniti e due pattugliatori per l’Indonesia.

Fincantieri ha in programma di consolidare la propria presenza nei mercati orientali, con l’apertura di una società in Indonesia e presidi commerciali in Malesia, Thailandia, Filippine, India e Sud Corea. L’obiettivo è espandere il business militare a livello globale, oltre la tradizionale collaborazione con la Marina Militare italiana e la Guardia Costiera.

La strategia include la localizzazione della produzione nei mercati interessati, servizi post-vendita e supporto logistico, fondamentali per penetrare il competitivo mercato asiatico. Il gruppo può contare su capacità industriali avanzate e un portafoglio tecnologicamente innovativo, che comprende fregate, corvette e pattugliatori sottomarini, oltre a competenze di system engineering per soluzioni integrate.

Una sfida rilevante è la difficoltà nel reclutare personale con competenze adeguate, essenziale per mantenere il vantaggio competitivo con navi sempre più digitali. Nel 2023, i ricavi del settore militare di Fincantieri hanno superato i due miliardi di euro.

Fincantieri potrebbe giocare un ruolo chiave nell’integrazione dell’industria europea della Difesa, sostenuta da Bruxelles attraverso programmi come l’European Patrol Corvette. Le sinergie con Leonardo, lo sviluppo dell’Underwater con la Marina Militare italiana e l’acquisizione di Remazel e Wass di Finmeccanica rappresentano ulteriori opportunità di crescita.

Uilm, nel frattempo, continuerà a sostenere un ruolo costruttivo nell’organizzazione del lavoro, valorizzando le persone in un contesto sempre più automatizzato e digitalizzato. La cantieristica navale rimane una delle ultime grandi manifatture industriali.

Fonte: Startmag

La Divisione Navi Militari di Fincantieri punta a diventare un leader globale per le marine militari, confermando la propria ambizione durante un incontro a Riva Trigoso il 4 giugno scorso. Il successo è evidenziato dai recenti contratti, tra cui la costruzione della quinta e sesta fregata classe “Constellation” per la US Navy, superando la concorrenza statunitense. Ulteriori successi includono la flotta militare del Qatar, due fregate per l’Egitto, dieci pattugliatori d’altura per la Guardia Costiera degli Emirati Arabi Uniti e due pattugliatori per l’Indonesia.

Fincantieri ha in programma di consolidare la propria presenza nei mercati orientali, con l’apertura di una società in Indonesia e presidi commerciali in Malesia, Thailandia, Filippine, India e Sud Corea. L’obiettivo è espandere il business militare a livello globale, oltre la tradizionale collaborazione con la Marina Militare italiana e la Guardia Costiera.

La strategia include la localizzazione della produzione nei mercati interessati, servizi post-vendita e supporto logistico, fondamentali per penetrare il competitivo mercato asiatico. Il gruppo può contare su capacità industriali avanzate e un portafoglio tecnologicamente innovativo, che comprende fregate, corvette e pattugliatori sottomarini, oltre a competenze di system engineering per soluzioni integrate.

Una sfida rilevante è la difficoltà nel reclutare personale con competenze adeguate, essenziale per mantenere il vantaggio competitivo con navi sempre più digitali. Nel 2023, i ricavi del settore militare di Fincantieri hanno superato i due miliardi di euro.

Fincantieri potrebbe giocare un ruolo chiave nell’integrazione dell’industria europea della Difesa, sostenuta da Bruxelles attraverso programmi come l’European Patrol Corvette. Le sinergie con Leonardo, lo sviluppo dell’Underwater con la Marina Militare italiana e l’acquisizione di Remazel e Wass di Finmeccanica rappresentano ulteriori opportunità di crescita.

Uilm, nel frattempo, continuerà a sostenere un ruolo costruttivo nell’organizzazione del lavoro, valorizzando le persone in un contesto sempre più automatizzato e digitalizzato. La cantieristica navale rimane una delle ultime grandi manifatture industriali.

Fonte: Startmag