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Focus sull’energia

Editoriale di novembre 2022

Il Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre ha definito alcune misure per arrivare ad una riduzione del prezzo del gas nell’area europea, affrontando anche il problema della sicurezza delle forniture energetiche e quello della riduzione dei consumi. L’accordo raggiunto in sede UE, ed il conseguente mandato affidato alla Commissione Europea, intende anche fissare un limite al prezzo del gas utilizzato per la produzione di elettricità.

Queste decisioni hanno avuto un impatto immediato e positivo sul prezzo, oltre a porre l’accento sul problema del mix energetico da adottare per far fronte alla difficile situazione internazionale e sulla sicurezza degli approvvigionamenti.

Proprio i temi che saranno trattati nel corso della Tavola Rotonda Francia-Italia dell’Energia che si terrà a Milano il prossimo 25 novembre, organizzata da IREFI, in collaborazione con Elettricità Futura ed UFE e con il sostegno di Edison e Intesa Sanpaolo. Obiettivo sarà quello di trovare i possibili punti di contatto delle rispettive strategie energetiche, aumentando al tempo stesso la conoscenza reciproca.

A questa ricerca ha sicuramente contribuito la recente visita a Roma del Presidente Macron, coincisa con la nomina del nuovo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che gli ha permesso di essere il primo Capo di Stato straniero ad avere uno scambio di vedute, definito franco e costruttivo, con il neo eletto Premier.

I segnali di questo metodo, franco e costruttivo, sono proseguiti nel corso del recente Eurogruppo dove i Ministri Giorgetti e Le Maire hanno lavorato su una strategia comune, che sarà determinante anche per affrontare i tanti dossier sul tavolo italofrancese.

Impegnarsi a stabilizzare un rapporto più stretto tra Francia ed Italia, considerati gli interessi comuni su molti settori strategici, è logico, utile e urgente in particolare considerando l’attuale quadro europeo, caratterizzato da un rinnovato attivismo internazionale della Germania, protagonista di una serie di scelte che sembrano proteggere più il proprio interesse nazionale che quello dell’area UE.

Per tutto questo la rinnovata relazione italofrancese dovrà essere protagonista, non solo nel campo della politica di difesa comune o delle politiche industriali legate all’innovazione, dove l’Italia ha molto da guadagnare dal rapporto con una Francia che ha investito da tempo nel settore, ma in particolare sulla politica energetica attuale riguardante il gas, l’elettricità e il nucleare, riservando il massimo impegno, politico economico e strategico, al futuro sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’Idrogeno.

Le nostre due nazioni non sono nuove a decisioni del genere, basterà ispirarsi allo stesso spirito che portò Italia e Francia ad essere paesi fondatori della CECA, nel 1951, proponendo, settanta anni dopo, una strategia capace di ispirare nuovamente il futuro dell’Europa.

Fabrizio Maria Romano, Presidente di IREFI