Seleziona una pagina

Ansaldo, Edison, Edf: accordo per il futuro del nuovo nucleare in Italia

Collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, verificando le potenzialità di sviluppo e di applicazione in Italia, dove il sistema elettrico ha crescenti esigenze di sicurezza e indipendenza energetica. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo dell’accordo (tecnicamente una lettera d’intenti) siglato da Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, il colosso del nucleare francese EDF e la sua controllata italiana Edison, che è anche l’azienda energetica più antica d’Europa.

Un’intesa che apre nuovi e potenzialmente rivoluzionari scenari, sotto diversi punti di vista. Per il Vecchio Continente, che ha l’obiettivo di sviluppare fonti low carbon complementari alle rinnovabili, svincolandosi il più possibile dal gas russo. Per il nostro Paese, dove il nucleare è stato bloccato dal referendum del 1987, ma c’è un crescente numero di politici ed esperti che stimola una riflessione sul tema. Infine, si tratta di un significativo “boost” per la filiera industriale italiana, visto che nell’immediato si punterà a valorizzare le competenze di Ansaldo Nucleare a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del Gruppo EDF.

Nella visione dei quattro firmatari, l’energia nucleare «può svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili, garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico, alla luce degli ambiziosi target di decarbonizzazione europei e italiani che fissano al 2050 il raggiungimento della neutralità climatica». L’intesa prevede che ciascuna delle tre aziende apporterà la propria expertise per il progetto comune. Ansaldo, in qualità di sviluppatore di componenti e fornitore di servizi per l’industria energetica e nucleare; EDF come primo produttore di energia nucleare al mondo, impegnato nella realizzazione di nuovi progetti nucleari basati sul proprio portafoglio di tecnologie, come gli small modular, i reattori mid-size EPR1200 e i reattori large-size EPR e infine Edison, in quanto tra i principali player del settore energetico impegnato in prima linea nella transizione energetica italiana.

Fonte Il Sole 24 Ore: Cheo Condina

Collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, verificando le potenzialità di sviluppo e di applicazione in Italia, dove il sistema elettrico ha crescenti esigenze di sicurezza e indipendenza energetica. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo dell’accordo (tecnicamente una lettera d’intenti) siglato da Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, il colosso del nucleare francese EDF e la sua controllata italiana Edison, che è anche l’azienda energetica più antica d’Europa.

Un’intesa che apre nuovi e potenzialmente rivoluzionari scenari, sotto diversi punti di vista. Per il Vecchio Continente, che ha l’obiettivo di sviluppare fonti low carbon complementari alle rinnovabili, svincolandosi il più possibile dal gas russo. Per il nostro Paese, dove il nucleare è stato bloccato dal referendum del 1987, ma c’è un crescente numero di politici ed esperti che stimola una riflessione sul tema. Infine, si tratta di un significativo “boost” per la filiera industriale italiana, visto che nell’immediato si punterà a valorizzare le competenze di Ansaldo Nucleare a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del Gruppo EDF.  Nella visione dei quattro firmatari, l’energia nucleare «può svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili, garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico, alla luce degli ambiziosi target di decarbonizzazione europei e italiani che fissano al 2050 il raggiungimento della neutralità climatica». L’intesa prevede che ciascuna delle tre aziende apporterà la propria expertise per il progetto comune. Ansaldo, in qualità di sviluppatore di componenti e fornitore di servizi per l’industria energetica e nucleare; EDF come primo produttore di energia nucleare al mondo, impegnato nella realizzazione di nuovi progetti nucleari basati sul proprio portafoglio di tecnologie, come gli small modular, i reattori mid-size EPR1200 e i reattori large-size EPR e infine Edison, in quanto tra i principali player del settore energetico impegnato in prima linea nella transizione energetica italiana.

Fonte Il Sole 24 Ore: Cheo Condina